Sasso e fionda

Inatteso sorgesti
deposta l’attesa
e volto di moneta
per carezze mendicanti.

«Scava flauti nelle mie ossa»:
dissi, e il dire risuonò
alla caviglia del danzare
sinché il corpo non riempì la stanza
come l’incendio.

Sasso mi scelse la fionda
per il suo vasto non esserci.

Dal guardarti
scende una mano in preghiera con l’altra:
crescere mi rapina
se ti fa piccolo una distanza.

(Poesia del 2012 di Cristian Bonomi)