Sta Roma mia è meravijiosa pe natura!!
Mo co 'n po' d'emozione e de memoria,
ve parlerò de persone de curtura
che de sta città hanno fatto a storia!!
Er primo fu Nerone che n' po' pe gioco
e pe fa vede' che era lui a comanna',
ha preso e ha cominciato a daje foco
e appena finito se annato a 'mbriaca'!!
Pe nun parla' dei sette re de sta città:
er primo fu Romolo er fondatore;
che solo pe quello che s'è riuscito a 'nventa'
a lui je dovremmo tutti grande onore!!
Poi co Numa Pompilio religioso e saggio
regnava la pace col suo linguaggio!
Poi Tullio Ostilio, er re degli strazi
pe capisse, quello della guerra degli Orazi.
C'era puro Anco Marzio il costruttore
che della via Ostiense fu inventore,
Tarquinio Prisco tra gioie e dolori
raddoppiò subito er numero dei senatori.
Pure Servio Tullio sottomise er sabino
e aggiunse tre colli in un momento
er Quirinale, er Viminale e l'Esquilino
prima de inventasse er censimento!!
Ma il superbo Tarquinio con il suo orgoglio,
costruì un tempio pe Giove sur Campidojo,
ma er fijo de Tarquinio quer gran burino
decise de violentà la moje de Collatino,
e fu cosi che tutti quanti li romani
a quer punto cacciarono i sovrani!!
Mo a parte la politica e li loro casini,
Roma era piena de pittori e de scultori,
Caravaggio Michelangelo e Bernini
hanno lasciato qui li mejo capolavori!
Ce furono poeti de artissimi livelli,
che co na penna hanno descritto sta città,
Pascarella, Trilussa e Gioacchino Belli,
che so er ritratto della romanità!!!
Puro li mejo attori de li firm so romani,
co Manfredi e co Gassman che ricordi!
E poi la sora Lella, la Pampanini, Anna Magnani,
Vittorio De Sica, Bombolo e Alberto Sordi!!
Il personaggio piu romano è Arbertone,
a mio parere e nun me vergogno a dillo;
lo ha dimostrato in più d'un occasione
soprattutto a recita' er marchese der grillo!!
Era proprio lì in quel personaggio,
scherzoso allegro e un po' ruffiano,
che faceva onore e rendeva omaggio
a tutto er core grande de un romano!
Chiedendo scusa a quelli che me so scordato,
a racconta' sta Roma annamo avanti,
dopo che de poeti e d'attori v'ho parlato
è arivato er momento dei cantanti!
Qui gli artisti romani so tanti pe davvero,
praticamente er festival della tonsilla;
Baglioni, Antonello Venditti, Renato Zero
senza scordasse er reuccio Claudio Villa!!
Poi Lando Fiorini, Gabriella Ferri e pure Montesano,
artisti che de sta Roma so le radici;
Gigi Proietti poi Mannarino e Califano
e finisco citandove puro Arvaro Amici.
Che me so scordato quarche categoria?...
Ah si, me stavo a dimentica' li carciatori,
è solo che sta razza qua a Roma mia
mo pensano solo ai sordi e no ai valori!
Forse forse c'è n'è rimasto uno solamente,
pe fa l'invidia de tutti quanti l'aquilotti;
n'omo soprannominato dalla gente
ottavo re de Roma! È lui, è Francesco Totti!
Er più onesto e umile de tutti i carciatori,
anche se parlamo solamente de pallone;
ce li avesse avuti un politico sti valori
non staremmo in questo schifo de situazione!!
Coi politici romani nun me vojo pronuncia'!
Nun è che c'ho vergogna o imbarazzo,
è solo che pe me sta gentaglia qua'
nun ha mai rappresentato un cazzo!!
Pensate na cosa e ve la dico con il cuor:
se immaginate a tutti li paesi e tutte le città
solo ROMA a rovescio se dice AMOR...
E io sarò sempre fiero de esse nato qua!!
(Poesia in Dialetto Romanesco di Mirko Ruberto)
È triste tutto questo
Il romantico fa male
Le spine hanno le rose
È giusto contestare
La natura delle cose
Il silenzio è loquace
Per questo dà fastidio
Commette un omicidio
Chi fa guerra per la pace
La fame fa restare asciutti
Escludendo i sentimenti
Diciamo siamo uguali tutti
Ma con pensieri differenti
È triste tutto questo
Se odio rabbia e dolore
Compongono l'indole del Creatore
Formando un mondo disonesto.
(Poesia del 2016 di Salvatore Scurti)
Le spine hanno le rose
È giusto contestare
La natura delle cose
Il silenzio è loquace
Per questo dà fastidio
Commette un omicidio
Chi fa guerra per la pace
La fame fa restare asciutti
Escludendo i sentimenti
Diciamo siamo uguali tutti
Ma con pensieri differenti
È triste tutto questo
Se odio rabbia e dolore
Compongono l'indole del Creatore
Formando un mondo disonesto.
(Poesia del 2016 di Salvatore Scurti)
Vettore
Quel che pur ci emoziona a volte aberra.
Un gesto, un quadro, vetri nel tremore
e l'animo spalmato in su la terra.
Stan persi in un anfratto del Vettore.
Quel che ricorda il suon delle campane,
del campanile ch'è venuto giù,
siede nel buio e nel silenzio infame,
del chiasso che non vuolsi udire più.
Quel che ribalta il gioco della vita
e il quotidiano senso di rimorso,
in una strada che mai fu scolpita,
causa indecente è all'arduo percorso.
E del tormento resta il lago asciutto,
le verdi vette degli alti Appennini.
Gli alteri borghi in un latente lutto,
gli affetti di ricordi Sibillini.
(Poesia di Antonio Racano del 07/11/2016)
Un gesto, un quadro, vetri nel tremore
e l'animo spalmato in su la terra.
Stan persi in un anfratto del Vettore.
Quel che ricorda il suon delle campane,
del campanile ch'è venuto giù,
siede nel buio e nel silenzio infame,
del chiasso che non vuolsi udire più.
Quel che ribalta il gioco della vita
e il quotidiano senso di rimorso,
in una strada che mai fu scolpita,
causa indecente è all'arduo percorso.
E del tormento resta il lago asciutto,
le verdi vette degli alti Appennini.
Gli alteri borghi in un latente lutto,
gli affetti di ricordi Sibillini.
(Poesia di Antonio Racano del 07/11/2016)
Fiume
Quel che, in qualche modo,
t' appartiene.
è una foglia che galleggia,
placida,
sulla superficie appena increspata
di un lago o di un fiume,
volteggia,
con leggerezza,
le cascate non l'affondano,
e proseguendo
riposa stanca,
si ferma sull'argine;
breve sosta,
è ristoratrice,
gli insetti l'assalgono,
e lei,
ridendo li scosta,
scivolando via.
(Poesia del 2016 di Filippo Di Lella)
t' appartiene.
è una foglia che galleggia,
placida,
sulla superficie appena increspata
di un lago o di un fiume,
volteggia,
con leggerezza,
le cascate non l'affondano,
e proseguendo
riposa stanca,
si ferma sull'argine;
breve sosta,
è ristoratrice,
gli insetti l'assalgono,
e lei,
ridendo li scosta,
scivolando via.
(Poesia del 2016 di Filippo Di Lella)
Ti cerco
Ti cerco
tra suoni e profumi.
Ti cerco
negli infiniti orizzonti,
nei raggi di sole
e tra le stelle
che scarmigliate
adornano il cielo.
Ma tu vaghi!
vaghi nei sogni confusi,
tra le lacrime
che inondano il cuore,
nei chiassosi silenzi
e nei respiri affannosi
che cercandoti
angosciano l’anima.
Ma ti trovo!
Ti trovo
nell'aria che respiro,
nelle ombre deformi
che silenti mi affiancano
sempre più solo
insieme a pensieri, parole,
ricordi di giorni lontani,
perduti, finiti.
(Poesia di Giuseppe Chiera)
tra suoni e profumi.
Ti cerco
negli infiniti orizzonti,
nei raggi di sole
e tra le stelle
che scarmigliate
adornano il cielo.
Ma tu vaghi!
vaghi nei sogni confusi,
tra le lacrime
che inondano il cuore,
nei chiassosi silenzi
e nei respiri affannosi
che cercandoti
angosciano l’anima.
Ma ti trovo!
Ti trovo
nell'aria che respiro,
nelle ombre deformi
che silenti mi affiancano
sempre più solo
insieme a pensieri, parole,
ricordi di giorni lontani,
perduti, finiti.
(Poesia di Giuseppe Chiera)
Gelosa
La gelosia mi sta ammazzando
essa pietà non conosce
La notte mi sento morire
sola e lontana da te
E tu con chi sei? Che fai?
Queste domande mi stanno
lentamente
torturando.
Tu che
la mattina mi guardi
con il mare negli occhi
oltre al sole
guarda la notte che è ancora in me
guardala! E scacciala via
Perchè non basterebbero cento albe e tramonti
per far luce nel mio cuore
quando quel mare infinito
è lontano da me
e io
dolorosamente rassegnata
mi abbandono nell'oblio.
(Poesia del 2016 di Cristina Baiocco)
essa pietà non conosce
La notte mi sento morire
sola e lontana da te
E tu con chi sei? Che fai?
Queste domande mi stanno
lentamente
torturando.
Tu che
la mattina mi guardi
con il mare negli occhi
oltre al sole
guarda la notte che è ancora in me
guardala! E scacciala via
Perchè non basterebbero cento albe e tramonti
per far luce nel mio cuore
quando quel mare infinito
è lontano da me
e io
dolorosamente rassegnata
mi abbandono nell'oblio.
(Poesia del 2016 di Cristina Baiocco)
A MI MOJE
Mo lo sento forte in fondo ar core:
era vero che quello ke tu desideravi
era de riempimme der tuo amore
già da quanno abitavamo a tor de schiavi.
Se me dedichi un momento de attenzione
in queste quattro strofe te vojo racconta',
sti quindici anni vissuti con passione
ke nella mia vita nun me posso piu scorda'!
Da 'na stanza dentro ar cinema semo partiti
poi ospiti da mi madre a Zagarolo,
alle molette in culo ar monno semo finiti
ma tu non m'hai mai lasciato solo.
E questo che m'ha spinto a continua',
pure se amo cambiato casa dieci vorte
te te stavi sempre più ad innamora',
er sentimento era ogni giorno un po' piu forte...
Vabbe' riparto da dove me so fermato
e vado avanti a racconta sto viaggio,
a Subiaco un paio d'anni amo passato,
pe vive lì, davvero ce vo coraggio..
Faceva 'n freddo che se cacavamo sotto,
ma è in cucina davanti a quer camino,
e a 'n pezzo de pizza cor prosciutto cotto
che continuavamo a scrivese er destino!!!
Amore mio la vita te fa diventa stanco,
come vedi io cerco de staje appresso;
ma se te continuerò a trova al mio fianco
sicuro sto rapporto sarà un successo...
Anke se litigamo sempre come matti
l'amore nostro fa invidia a tutto er mondo...
E pure se se tiramo quasi sempre i piatti
me paragono all'amore de Sandra e de Raimondo!!!!!
Ma annamo avanti a racconta' sta storia
tra me e sta gnocca venezuelana
e se non me fa cilecca la memoria
sette so gli anni vissuti co te a Villa Adriana...
E qui che è successo un po' de tutto
e quando ce voleva dividere er destino,
io me sentivo sempre piu distrutto
ma con l'amore tuo ogni giorno piu vicino.
Dopo sette lunghi anni semo annati via
da quella casa co quer gran terrazzo,
avemo deciso in totale sincronia
che s'eravamo proprio rotti er cazzo.
È proprio qui che capitò un affare
e a prendelo ar volo semo stati bravi...
'Na casa cor terrazzo che dà sur mare
che era quello che tu desideravi.
Spero de avette dato e dimostrato amore
mo che so du anni che stamo abita qua,
e te chiedo n'artra vorta co tutto er core
se ancora sei convinta che me voi sposa'!!!!
Se me dovessi di de sì me fai onorato
e me faresti senti ke sei ancora mia,
e tutte ste parole che ti ho dedicato
che non rimangano sortanto una poesia...
Co te c'ho messo l'anima e pure er core
ho lottato contro tutto e tutti pe sta storia
te lo dico e te lo scrivo con amore
pe non fattelo leva dalla memoria...
Che ti adoro e ti desidero da matti
e che sei l'unica ke m'ha fatto innamora',
mo dalle parole vojo passa ai fatti
e chiedete n'artra vorta "me voi sposa'?"
E dimmelo sto sì na bona vorta
e sposate ar piu presto insieme a me,
che qua pure ginevra ormai si è accorta
che io nun posso più vive senza te!!!!
(Poesia del 2015 di Mirko Ruberto)
era vero che quello ke tu desideravi
era de riempimme der tuo amore
già da quanno abitavamo a tor de schiavi.
Se me dedichi un momento de attenzione
in queste quattro strofe te vojo racconta',
sti quindici anni vissuti con passione
ke nella mia vita nun me posso piu scorda'!
Da 'na stanza dentro ar cinema semo partiti
poi ospiti da mi madre a Zagarolo,
alle molette in culo ar monno semo finiti
ma tu non m'hai mai lasciato solo.
E questo che m'ha spinto a continua',
pure se amo cambiato casa dieci vorte
te te stavi sempre più ad innamora',
er sentimento era ogni giorno un po' piu forte...
Vabbe' riparto da dove me so fermato
e vado avanti a racconta sto viaggio,
a Subiaco un paio d'anni amo passato,
pe vive lì, davvero ce vo coraggio..
Faceva 'n freddo che se cacavamo sotto,
ma è in cucina davanti a quer camino,
e a 'n pezzo de pizza cor prosciutto cotto
che continuavamo a scrivese er destino!!!
Amore mio la vita te fa diventa stanco,
come vedi io cerco de staje appresso;
ma se te continuerò a trova al mio fianco
sicuro sto rapporto sarà un successo...
Anke se litigamo sempre come matti
l'amore nostro fa invidia a tutto er mondo...
E pure se se tiramo quasi sempre i piatti
me paragono all'amore de Sandra e de Raimondo!!!!!
Ma annamo avanti a racconta' sta storia
tra me e sta gnocca venezuelana
e se non me fa cilecca la memoria
sette so gli anni vissuti co te a Villa Adriana...
E qui che è successo un po' de tutto
e quando ce voleva dividere er destino,
io me sentivo sempre piu distrutto
ma con l'amore tuo ogni giorno piu vicino.
Dopo sette lunghi anni semo annati via
da quella casa co quer gran terrazzo,
avemo deciso in totale sincronia
che s'eravamo proprio rotti er cazzo.
È proprio qui che capitò un affare
e a prendelo ar volo semo stati bravi...
'Na casa cor terrazzo che dà sur mare
che era quello che tu desideravi.
Spero de avette dato e dimostrato amore
mo che so du anni che stamo abita qua,
e te chiedo n'artra vorta co tutto er core
se ancora sei convinta che me voi sposa'!!!!
Se me dovessi di de sì me fai onorato
e me faresti senti ke sei ancora mia,
e tutte ste parole che ti ho dedicato
che non rimangano sortanto una poesia...
Co te c'ho messo l'anima e pure er core
ho lottato contro tutto e tutti pe sta storia
te lo dico e te lo scrivo con amore
pe non fattelo leva dalla memoria...
Che ti adoro e ti desidero da matti
e che sei l'unica ke m'ha fatto innamora',
mo dalle parole vojo passa ai fatti
e chiedete n'artra vorta "me voi sposa'?"
E dimmelo sto sì na bona vorta
e sposate ar piu presto insieme a me,
che qua pure ginevra ormai si è accorta
che io nun posso più vive senza te!!!!
(Poesia del 2015 di Mirko Ruberto)
A MI MADRE
Certo che n'avemo passate tante,
sta vita c'ha riempito de sorprese;
mo se m'ascolti solo pe 'n istante
te vojo ricorda un po' le tue imprese!
La prima è stata de riusci a campa'
du fiji da sola in un unico abbraccio,
pure l'affitto e la luce riuscivi a paga'
de quella casa a largo de Portonaccio!
La seconda è quella de pote' afferma'
che senza sordi e nonostante li guai,
tutto e de piu' ce riuscivi a compra',
vestiti e regali nun mancavano mai!
Anche se da piccolo ero 'n vero casino
e pure se pijavo le giornate giocando,
so fiero de esse potuto sta vicino
a te, Carmine, nonna Enza e nonno Nando!!!
'Na sera 'n incidente all'improvviso;
ar ricordo me ce sento ancora male,
'no stronzo d'autista così ha deciso
de fatte sta pe 'n anno all'ospedale!
Appena guarita hai ripreso a cammina',
e a sta più vicino a sti du ragazzini,
ma dai sforzi e dalla fatica te vedevo sbuffa'
pe riusci a sali appena due o tre scalini...
Tra svariate medicine e fisioterapie
ogni giorno mijoravi 'n po' de più;
avrei voluto datte tutte le forze mie
in quei momenti in cui te buttavi giù!!
Finiti i dolori tornò subito er sereno
e ricominciammo a vive in allegria,
volevo sentì er core tuo strapieno
della mia gioia e della mia compagnia!
Ma un fatto brutto un giorno è accaduto
e da quer momento finirono le imprese,
quer momento quando tu hai conosciuto,
un fijo de na mignotta calabrese!
C'ha solo complicato la nostra vita
e a sopportallo proprio n ce riesco,
l'unica cosa bona che je' riuscita
è fatte diventa mamma de Francesco.
Adesso vado che c'ho 'n po' da fa,
te manno 'n bacio e 'n grande abbraccio,
e nella tua vita nun te dovrai mai scorda'
che pe me sei sempre quella de Portonaccio!!
Vojo finì dicennove co tutto er core
che le parole messe dentro a sta poesia,
so scritte con affetto e con amore
e dedicate tutte quante a Mamma Mia!!!!
(Poesia del 2016 di Mirko Ruberto)
sta vita c'ha riempito de sorprese;
mo se m'ascolti solo pe 'n istante
te vojo ricorda un po' le tue imprese!
La prima è stata de riusci a campa'
du fiji da sola in un unico abbraccio,
pure l'affitto e la luce riuscivi a paga'
de quella casa a largo de Portonaccio!
La seconda è quella de pote' afferma'
che senza sordi e nonostante li guai,
tutto e de piu' ce riuscivi a compra',
vestiti e regali nun mancavano mai!
Anche se da piccolo ero 'n vero casino
e pure se pijavo le giornate giocando,
so fiero de esse potuto sta vicino
a te, Carmine, nonna Enza e nonno Nando!!!
'Na sera 'n incidente all'improvviso;
ar ricordo me ce sento ancora male,
'no stronzo d'autista così ha deciso
de fatte sta pe 'n anno all'ospedale!
Appena guarita hai ripreso a cammina',
e a sta più vicino a sti du ragazzini,
ma dai sforzi e dalla fatica te vedevo sbuffa'
pe riusci a sali appena due o tre scalini...
Tra svariate medicine e fisioterapie
ogni giorno mijoravi 'n po' de più;
avrei voluto datte tutte le forze mie
in quei momenti in cui te buttavi giù!!
Finiti i dolori tornò subito er sereno
e ricominciammo a vive in allegria,
volevo sentì er core tuo strapieno
della mia gioia e della mia compagnia!
Ma un fatto brutto un giorno è accaduto
e da quer momento finirono le imprese,
quer momento quando tu hai conosciuto,
un fijo de na mignotta calabrese!
C'ha solo complicato la nostra vita
e a sopportallo proprio n ce riesco,
l'unica cosa bona che je' riuscita
è fatte diventa mamma de Francesco.
Adesso vado che c'ho 'n po' da fa,
te manno 'n bacio e 'n grande abbraccio,
e nella tua vita nun te dovrai mai scorda'
che pe me sei sempre quella de Portonaccio!!
Vojo finì dicennove co tutto er core
che le parole messe dentro a sta poesia,
so scritte con affetto e con amore
e dedicate tutte quante a Mamma Mia!!!!
(Poesia del 2016 di Mirko Ruberto)
Cane
Ho visto un cane per strada.
Il padrone, in piedi su di una panchina,
agitava rumorosamente le braccia
nell'aria, turbine improvviso di rimbrotti.
Il parco si è animato per un tratto,
sospeso il tempo, saturazione di colori,
pupille dilatate.
Il cane, dal canto suo,
indolente,
pisciò,
prese un caffè e salutò il giornalaio,
con tutta calma tornò poi
dal suo insultatore.
Il padrone, in piedi su di una panchina,
agitava rumorosamente le braccia
nell'aria, turbine improvviso di rimbrotti.
Il parco si è animato per un tratto,
sospeso il tempo, saturazione di colori,
pupille dilatate.
Il cane, dal canto suo,
indolente,
pisciò,
prese un caffè e salutò il giornalaio,
con tutta calma tornò poi
dal suo insultatore.
(Poesia del 2016 di Filippo Di Lella)
LAZIO ROMA 1-4 (na sonata epocale)
Er derby de oggi davvero te accalora,
in dieci minuti manco un'occasione,
ma appena superato er quarto d'ora
è gia uno a zero grazie ar Faraone!!
Dopo appena venti minuti de a ripresa,
de un derby combattuto e battajero
ecco che arriva na gran sorpresa
er gol de Dzeko ce porta sur due a zero!!
Ma proprio quanno pensi d'ave' già vinto,
ecco che ariva er momento dello strazio;
Parolo che dei laziali è er piu convinto
ha accorciato le distanze pe la Lazio!
Dopo dieci minuti in difesa da mar de panza,
succede proprio quello che nun penzi;
da na ventina de metri de distanza
er gol della liberazione de Florenzi!!
Tre gol però a noi nun ce so bastati,
pe ridurve a brandelli e coi cerotti;
pe favve usci' dallo stadio ancora piu umiliati
è arrivato er quattro a uno de Perotti!!
Dopo sto ber derby che me so visto
soltanto che a na persona io ringrazio;
al nostro gran signore Gesu Cristo:
pe non avemme fatto diventare della Lazio!!!
(Poesia dell'aprile 2016 di Mirko Ruberto)
in dieci minuti manco un'occasione,
ma appena superato er quarto d'ora
è gia uno a zero grazie ar Faraone!!
Dopo appena venti minuti de a ripresa,
de un derby combattuto e battajero
ecco che arriva na gran sorpresa
er gol de Dzeko ce porta sur due a zero!!
Ma proprio quanno pensi d'ave' già vinto,
ecco che ariva er momento dello strazio;
Parolo che dei laziali è er piu convinto
ha accorciato le distanze pe la Lazio!
Dopo dieci minuti in difesa da mar de panza,
succede proprio quello che nun penzi;
da na ventina de metri de distanza
er gol della liberazione de Florenzi!!
Tre gol però a noi nun ce so bastati,
pe ridurve a brandelli e coi cerotti;
pe favve usci' dallo stadio ancora piu umiliati
è arrivato er quattro a uno de Perotti!!
Dopo sto ber derby che me so visto
soltanto che a na persona io ringrazio;
al nostro gran signore Gesu Cristo:
pe non avemme fatto diventare della Lazio!!!
(Poesia dell'aprile 2016 di Mirko Ruberto)
ER DESTINO DELL'AMORE
E mo se me stai 'n attimo ad ascorta',
c'ho voja de dedicatte un pensierino:
co ste quattro parole te vojo racconta'
quello che te po' combina' er destino
Perché de destino qui, ognuno se scrive er suo;
noi due insieme, ha deciso quello mio;
e prego tutti i giorni che quello tuo
nun te suggerisca mai de dimme addio!!
Me darebbe 'n dispiacere troppo grosso,
vede' che non stai più vicino a me,
dopo 15 anni onestamente come posso
immaginamme le giornate senza te?
Mai potrò rinunciare al tuo sorriso,
a quelle labbra belle come er mare,
a quell'occhi che t'elluminano er
viso
che so le cose che m'hanno fatto innamorare!
Cor fisichetto da paura che t'aritrovi,
che farebbe resuscita' pure li morti,
me fai scopri' piaceri sempre nuovi
ed emozioni 'gni vorta 'n po piu forti!!
Durante er giorno me manchi a dismisura,
er desiderio de te me sale a piu non posso,
pe me, sta co te, è 'n dono de a
natura,
ecco perche te vojo sempre addosso!!
Perché de te, io non sarò mai stanco;
come potrei fare a meno de sto viso?
Se tocca er cielo con un dito co te affianco
e a fa l'amore insieme a te è er paradiso!!
Quanno vedi che so stanco e nu ja faccio,
non pensare mai che ce l'ho co te!
Prendi le tue mani e in un abbraccio
strignete 'n po piu forte addosso a me!!
Quanno me stai addosso tutto scompare,
i dolori, l'acciacchi, la noia e la stanchezza;
meraviglioso è potette accarezzare
e ammiratte in tutta quanta la tua bellezza!!
Coll'amore che me doni io ce cammino
e prego Dio che non te possa cala mai,
sarebbe da morì non avette piu vicino
e rinuncia' a quelle sensazioni che me dai!
Adesso vie' qua, mettete più vicino a me,
dimostrame che sarai per sempre mia;
e si nun hai capito l'amore che ho per te
basta solo che te rileggi sta poesia...
Li sentimenti che Dio ce regala da dona'
se danno a 'na persona sola nella vita...
Tutte le emozioni che io spero de regala'
saranno sempre dedicate a te, Mercedita!!
(Poesia di Mirko Ruberto)
c'ho voja de dedicatte un pensierino:
co ste quattro parole te vojo racconta'
quello che te po' combina' er destino
Perché de destino qui, ognuno se scrive er suo;
noi due insieme, ha deciso quello mio;
e prego tutti i giorni che quello tuo
nun te suggerisca mai de dimme addio!!
Me darebbe 'n dispiacere troppo grosso,
vede' che non stai più vicino a me,
dopo 15 anni onestamente come posso
immaginamme le giornate senza te?
Mai potrò rinunciare al tuo sorriso,
a quelle labbra belle come er mare,
a quell'occhi che t'elluminano er
viso
che so le cose che m'hanno fatto innamorare!
Cor fisichetto da paura che t'aritrovi,
che farebbe resuscita' pure li morti,
me fai scopri' piaceri sempre nuovi
ed emozioni 'gni vorta 'n po piu forti!!
Durante er giorno me manchi a dismisura,
er desiderio de te me sale a piu non posso,
pe me, sta co te, è 'n dono de a
natura,
ecco perche te vojo sempre addosso!!
Perché de te, io non sarò mai stanco;
come potrei fare a meno de sto viso?
Se tocca er cielo con un dito co te affianco
e a fa l'amore insieme a te è er paradiso!!
Quanno vedi che so stanco e nu ja faccio,
non pensare mai che ce l'ho co te!
Prendi le tue mani e in un abbraccio
strignete 'n po piu forte addosso a me!!
Quanno me stai addosso tutto scompare,
i dolori, l'acciacchi, la noia e la stanchezza;
meraviglioso è potette accarezzare
e ammiratte in tutta quanta la tua bellezza!!
Coll'amore che me doni io ce cammino
e prego Dio che non te possa cala mai,
sarebbe da morì non avette piu vicino
e rinuncia' a quelle sensazioni che me dai!
Adesso vie' qua, mettete più vicino a me,
dimostrame che sarai per sempre mia;
e si nun hai capito l'amore che ho per te
basta solo che te rileggi sta poesia...
Li sentimenti che Dio ce regala da dona'
se danno a 'na persona sola nella vita...
Tutte le emozioni che io spero de regala'
saranno sempre dedicate a te, Mercedita!!
(Poesia di Mirko Ruberto)
Sorrido
Sorrido, anche quando
si spengono le stelle
e brancolando nel buio
mi confondo.
Sorrido, quando l’ansia
soffoca la quiete
e il silenzio ascolta l’universo.
Sorrido anche quando
la vita appare assente
migrata negli abissi del tempo.
Sorrido quando tutto
inversamente scorre
e occhi lacrimanti
attendono il destino.
(Poesia di Giuseppe Chiera)
si spengono le stelle
e brancolando nel buio
mi confondo.
Sorrido, quando l’ansia
soffoca la quiete
e il silenzio ascolta l’universo.
Sorrido anche quando
la vita appare assente
migrata negli abissi del tempo.
Sorrido quando tutto
inversamente scorre
e occhi lacrimanti
attendono il destino.
(Poesia di Giuseppe Chiera)
A MI PADRE
Tutto de un botto tu non ce stai più!
'Na macchina bastarda all'improvviso
ha deciso de portatte via da quaggiù
e de mannatte dritto dritto in Paradiso.
Come ce vo poco a spari dar mondo,
basta na distrazione e tutto è finito;
'n botto, du vetri e in meno d'un secondo
Dio insieme all'angeli t'hanno rapito!
Mo pe vede come te sei sistemato
sto a veni un po' dall'altra parte,
a capi se ancora guardi er campionato,
e se coll'angeli ce stai a gioca a carte.
Se pure li te chiamano Scarano,
se giri solo oppure in compagnia;
vorrei accompagnatte io pe mano
e fasse na chiacchierata in allegria.
Papà sei sempre un eterno ragazzino
e io sempre più fiero d'esse tu fio,
ero sicuro che qui in cielo un pokerino
te lo saresti riuscito a fa pure co Dio!!!!
Mo che ho visto che stai bene scenno giù
però co na gran voglia de ritornà,
e si ancora nun ce lo sa dijelo te a Gesù,
che tu sarai sempre il mio Papà!!
Questo è er destino crudele de tu fijio;
sei ito via quando se stavamo a ritrova';
e mo che me serviva un tuo consijio
non puoi capi' quanto me stai a manca'!
Spero de vedette 'ancora pe na vorta
na notte in un sogno me devi veni' a trova';
che quello che più ho bisogno e più mi importa
e de pote' riave' un abbraccio de Papà!!!
(Poesia del 2015 di Mirko Ruberto)
'Na macchina bastarda all'improvviso
ha deciso de portatte via da quaggiù
e de mannatte dritto dritto in Paradiso.
Come ce vo poco a spari dar mondo,
basta na distrazione e tutto è finito;
'n botto, du vetri e in meno d'un secondo
Dio insieme all'angeli t'hanno rapito!
Mo pe vede come te sei sistemato
sto a veni un po' dall'altra parte,
a capi se ancora guardi er campionato,
e se coll'angeli ce stai a gioca a carte.
Se pure li te chiamano Scarano,
se giri solo oppure in compagnia;
vorrei accompagnatte io pe mano
e fasse na chiacchierata in allegria.
Papà sei sempre un eterno ragazzino
e io sempre più fiero d'esse tu fio,
ero sicuro che qui in cielo un pokerino
te lo saresti riuscito a fa pure co Dio!!!!
Mo che ho visto che stai bene scenno giù
però co na gran voglia de ritornà,
e si ancora nun ce lo sa dijelo te a Gesù,
che tu sarai sempre il mio Papà!!
Questo è er destino crudele de tu fijio;
sei ito via quando se stavamo a ritrova';
e mo che me serviva un tuo consijio
non puoi capi' quanto me stai a manca'!
Spero de vedette 'ancora pe na vorta
na notte in un sogno me devi veni' a trova';
che quello che più ho bisogno e più mi importa
e de pote' riave' un abbraccio de Papà!!!
(Poesia del 2015 di Mirko Ruberto)
Tristezza
Buongiorno compagna di vita
che rendi funesti i pensieri
nelle notti infinite ed insonni.
A te, che esalti le rughe
sul viso crucciato
e occulti le lacrime
che dalla fonte del cuore
inondano l’anima tesa.
A te, che silente implodi nel petto
e già stanca
inizi morendo ogni alba.
A te, che bramosa usurpi il sorriso
e beffarda mi abbandoni
nell'ora più prona
ove la terra si dilegua
ai confini di mondi infiniti di cielo.
(Poesia di Giuseppe Chiera)
che rendi funesti i pensieri
nelle notti infinite ed insonni.
A te, che esalti le rughe
sul viso crucciato
e occulti le lacrime
che dalla fonte del cuore
inondano l’anima tesa.
A te, che silente implodi nel petto
e già stanca
inizi morendo ogni alba.
A te, che bramosa usurpi il sorriso
e beffarda mi abbandoni
nell'ora più prona
ove la terra si dilegua
ai confini di mondi infiniti di cielo.
(Poesia di Giuseppe Chiera)
Da domani
Basteranno le ore
a narrarmi ciò che sarà,
verranno profeti tra genti
mascherati da genti
a ricondurmi all'inizio dell'attesa
dove l'attesa stessa non era.
Ho rimesso a posto gli asciugamani
e ho ridato un senso ai segnali
lungo la via di casa.
Tra poco verrò
e conteremo le onde.
(Poesia di Luigi Sarto)
a narrarmi ciò che sarà,
verranno profeti tra genti
mascherati da genti
a ricondurmi all'inizio dell'attesa
dove l'attesa stessa non era.
Ho rimesso a posto gli asciugamani
e ho ridato un senso ai segnali
lungo la via di casa.
Tra poco verrò
e conteremo le onde.
(Poesia di Luigi Sarto)
Sentenza
Mi sveglio
senza un'alba che
riporti la luce.
Scambio il giorno e la notte.
Mi risveglio in un mondo
in cui tutto è già stato fatto,
tutto già detto;
eppure mi chiedo perché
ancora non sia perfetto.
Ora che non ci sei
sei dappertutto.
Sei nelle ossa.
Sei nel sale del pane.
Sei nel buio della notte.
Sei nel silenzio dei monasteri.
Sei nella mancanza
di te.
Nessuno t'amerà mai
come t'ho amata io.
(Poesia di Luigi Sarto)
senza un'alba che
riporti la luce.
Scambio il giorno e la notte.
Mi risveglio in un mondo
in cui tutto è già stato fatto,
tutto già detto;
eppure mi chiedo perché
ancora non sia perfetto.
Ora che non ci sei
sei dappertutto.
Sei nelle ossa.
Sei nel sale del pane.
Sei nel buio della notte.
Sei nel silenzio dei monasteri.
Sei nella mancanza
di te.
Nessuno t'amerà mai
come t'ho amata io.
(Poesia di Luigi Sarto)
Vi penso da lontano (canzone per i genitori lontani)
Vi penso da lontano e lo so
non vi ho mai sentito così vicini
cosa darei ora per un vostro abbraccio
ma da vicino poi mi mancherà il coraggio
di dirvi tutto ciò che sento
quando vi cerco fuori e vi ho dentro
di dirvi delle volte in cui mi arrendo
perché non sono come io pretendo
E ricordare i visi dei nonni andati
e dire ad uno ad uno i nomi
dei miei sentimenti perduti
ora non so più dare niente per scontato
nemmeno se lo volessi davvero
Vi penso da lontano e lo so
che presto o tardi io tornerò
a fare i conti con me stesso
a dire che vi penso spesso
E ricordare i visi dei nonni andati
e dire ad uno ad uno i nomi
dei miei sentimenti perduti
ora non so più dare niente per scontato
nemmeno se lo volessi davvero
(Versi di Luigi Sarto)
non vi ho mai sentito così vicini
cosa darei ora per un vostro abbraccio
ma da vicino poi mi mancherà il coraggio
di dirvi tutto ciò che sento
quando vi cerco fuori e vi ho dentro
di dirvi delle volte in cui mi arrendo
perché non sono come io pretendo
E ricordare i visi dei nonni andati
e dire ad uno ad uno i nomi
dei miei sentimenti perduti
ora non so più dare niente per scontato
nemmeno se lo volessi davvero
Vi penso da lontano e lo so
che presto o tardi io tornerò
a fare i conti con me stesso
a dire che vi penso spesso
E ricordare i visi dei nonni andati
e dire ad uno ad uno i nomi
dei miei sentimenti perduti
ora non so più dare niente per scontato
nemmeno se lo volessi davvero
(Versi di Luigi Sarto)
Nonpoesia degli addii
È una poesia senza rima
La mia
È una poesia spoglia
Un foglio di via
Il resoconto scontato
Di ciò che mi hai dato
Un colpo di vento
I baci rimasti dentro
I nostri giri in centro
Una stella senza nome
Una nuvola che non si è fatta pioggia
Il tuo respiro in una bottiglia
Le nostre attese in un orologio rotto
I viaggi in metropolitana che non fa capolinea
I miei capelli a treccia con i tuoi ora sciolti
I tuoi jeans a zampa con i risvolti
I tuoi occhi che non mi rivedranno
Per sempre nei miei
mentre se ne vanno
(Poesia di Luigi Sarto)
La mia
È una poesia spoglia
Un foglio di via
Il resoconto scontato
Di ciò che mi hai dato
Un colpo di vento
I baci rimasti dentro
I nostri giri in centro
Una stella senza nome
Una nuvola che non si è fatta pioggia
Il tuo respiro in una bottiglia
Le nostre attese in un orologio rotto
I viaggi in metropolitana che non fa capolinea
I miei capelli a treccia con i tuoi ora sciolti
I tuoi jeans a zampa con i risvolti
I tuoi occhi che non mi rivedranno
Per sempre nei miei
mentre se ne vanno
(Poesia di Luigi Sarto)
Risollèvati
Risollevati.
Risollevati e splendi.
Splendi perché ciò che hai dentro è luce,
non buio.
Rinasci a innalzati.
Guardati. Considerati.
Prendi la tua grandezza in mano,
afferrala, stringila.
La senti?
Risollevati perché sei importante.
Sei eternità, sei finito nell'infinito.
Sei vita.
Risollevati e ammirati perché hai forza,
navighi nell'ombra ma sei potenza,
sei arte, sei esistenza.
Sei tu il Botticelli che dipinge.
Sei tu la Venere che ne sta uscendo.
Assaggia il sapore dell'unicità,
annusa il profumo della tua
energia.
Ricordati che hai il potere di amare,
amati.
(Poesia del 2016 di Gianluca Stival)
Risollevati e splendi.
Splendi perché ciò che hai dentro è luce,
non buio.
Rinasci a innalzati.
Guardati. Considerati.
Prendi la tua grandezza in mano,
afferrala, stringila.
La senti?
Risollevati perché sei importante.
Sei eternità, sei finito nell'infinito.
Sei vita.
Risollevati e ammirati perché hai forza,
navighi nell'ombra ma sei potenza,
sei arte, sei esistenza.
Sei tu il Botticelli che dipinge.
Sei tu la Venere che ne sta uscendo.
Assaggia il sapore dell'unicità,
annusa il profumo della tua
energia.
Ricordati che hai il potere di amare,
amati.
(Poesia del 2016 di Gianluca Stival)
San Valentino
‘O fatto che ‘o 14 ‘e febbraro
Tutt ’e ‘nammurat hann’a fa festa
O’ tenevo pe’ certo, pe’ scuntato!
Mo’ che ‘nammurat so pur’ije
Tengo mente e dico ch’è ‘nu ritruvato,
che so’ fesserije:
m’appiccico, me scontro, po’ m’appacio…
ma è sempe festa cu ‘a ‘nammurata mia.
(Poesia di Alberico Martino in dialetto napoletano)
Tutt ’e ‘nammurat hann’a fa festa
O’ tenevo pe’ certo, pe’ scuntato!
Mo’ che ‘nammurat so pur’ije
Tengo mente e dico ch’è ‘nu ritruvato,
che so’ fesserije:
m’appiccico, me scontro, po’ m’appacio…
ma è sempe festa cu ‘a ‘nammurata mia.
(Poesia di Alberico Martino in dialetto napoletano)
A mia nonna
Con lo sguardo mi perdo in questa oscurità
Silente e un po' impaurito ti cerco nonostante la mancanza che fa eco a questa triste verità.
Questa notte mi parla di te, di me di noi.
È complice della mia malinconia che scacciare non so.
Impotente a questa mestizia che sovrana prevale nel mio cuore
pago le pene dell'abitudine frutto del tuo immenso amore.
La mia mano nella tua come quando ero bambino
ora fai la stessa cosa ed illumina il mio cammino.
(Poesia di Dario Bocchetti)
Silente e un po' impaurito ti cerco nonostante la mancanza che fa eco a questa triste verità.
Questa notte mi parla di te, di me di noi.
È complice della mia malinconia che scacciare non so.
Impotente a questa mestizia che sovrana prevale nel mio cuore
pago le pene dell'abitudine frutto del tuo immenso amore.
La mia mano nella tua come quando ero bambino
ora fai la stessa cosa ed illumina il mio cammino.
(Poesia di Dario Bocchetti)
Un nuovo giorno
Fuori dalla finestra le ultime stelle della notte
Si arrendono all'alba
Fioche si accendono le luci delle case
I tetti fumano di nuova gioia
Fine delle tenebre, dell'oscurità, del gelo
Angoscia di un nuovo giorno
(Poesia del 2015 di Gaetano Corradetti)
Si arrendono all'alba
Fioche si accendono le luci delle case
I tetti fumano di nuova gioia
Fine delle tenebre, dell'oscurità, del gelo
Angoscia di un nuovo giorno
(Poesia del 2015 di Gaetano Corradetti)
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