Scorrere

E frusciano in quel ticchettìo continuo, nell'aere perso, nell'entusiasmante
pendenza, resa tale dalla calura di ogni attimo di esistenza ceduto nel
medesimo pensiero che poi, qualcosa, immerso nell'infinito, cresca, a tal punto
da lasciarsi un dispendioso quesito intervallato da dolci giustificazioni,
spettro di un vivere inquieto.

(Poesia di Emilio Spiniello)

Partiremo un giorno in due

...Partiremo un giorno di autunno,
perché sono i turisti che partono d'estate.

Partiremo di autunno perché non abbiamo paura di andare incontro all'inverno.
E partiremo di mattina presto,
per mettere, durante il primo giorno di viaggio, quanta più distanza è possibile tra noi e la nostra casa;
così che, a sera, non ci venga in mente di tornare indietro.

Partiremo in due.
Due amici, due amanti, due nemici, due complici, due pellegrini, due fuggitivi.
Due di due concetti, di due cuori, di due opposte sensibilità, due di due idee, ritrovate una volta in un libro, poi dimenticate.

Partiremo perché è ora, non perché dobbiamo.
Partiremo perché vogliamo, non perché è tardi.

E, soprattutto, partiremo per non arrivare, perché in fondo non ci è mai interessato;
perché la vita ci ha insegnato
che è la strada che fa il pellegrino,
non la meta.

(Poesia di Luca Martino)

Sorridente


mi piace vederti sorridente
sia da solo che tra la gente
che tu capisca che la vita tutto
sia il bello che il brutto
ma il sorriso è fondamentale
per rendere tutto più speciale
perché chi frega il pessimista
è semplicemente l'ottimista
sorridere alla vita è una cura vincente
solo cosi non temerai niente

(Poesia di Genny Caiazzo)

Quando vorrai


per te ci sono stato ho superato me stesso
lasciandomi andare a follie devastanti
per te ho trafitto la mia dignità
ho annientato la ragione
per te mi sono reso ridicolo
nell'assorbire la tua cattiveria
mi sono fatto male più volte
e da masochista ho tenuto il dolore
anche il mio corpo ti saresti preso
bastava solo un soffio ed ero li per te
ho pianto tanto
e nelle lacrime usciva la mia anima
senza spiegarmi il perché
volevo te oltre le sofferenze che mi hai dato
senza averlo ancora capito voglio te
ancora te sempre
io sono qui
quando vorrai.

(Poesia di Genny Caiazzo)

Pezzo di vita


sapere che il tempo ti invecchia senza poesia
e un pezzo di vita ogni giorno va via
vedere un mondo cosparso di paure
di loschi individui e cattive figure
non è cosi facile vivere in un presente
dove lotti come un cane senza ricevere niente
la gente è brava quando deve ferirti o mentirti
ma quando cerchi conforto non ha nulla da dirti
c'è troppo vento ed è più gelido e forte
arriva prepotente lasciando odore di morte
qualcuno per favore mi indichi l'uscita
voglio andare via, questa non è vita!
vorrei parlare con colui che comanda
fatemi salire, voglio fargli qualche domanda
desidero dire a chi è cosi onnipotente
perché mai tace, perché non fa niente!
ha lasciato a noi il compito di credere e pregare
ma si è tenuto le ali per non farci volare
hanno scritto un libro che parla di doveri
saranno poi giusti, saranno poi veri?
io non ti giudico, ma credere a tutto non posso
voglio fidarmi di te avendo il tuo profumo addosso
con esso ogni notte lavo la mia pelle
poi guardo il cielo e ti cerco tra le stelle
ovunque tu sia, ti prego fa qualcosa
il mio cuore è stanco, da troppo tempo non riposa
si avvicina per lui la parola fine
ormai non regge più a tutte quelle spine
ti chiedo aiuto, ne ho davvero bisogno
fatti vedere, anche solo in un sogno
sono troppe le cose che non riesco a capire
forse per riuscirci dovrei morire
siamo in tanti a cercarti avanti guardaci!
stiamo annegando per favore salvaci!

(Poesia di Genny Caiazzo)

Il ritorno

chi lo avrebbe mai detto non mi rendo ancora conto
tremo ed ho i brividi quando lo racconto
la speranza è eterna è infinita
in un attimo riaccende la vita
ero annullato, svuotato, perduto
adesso rivivo ciò che ho sempre voluto
perché sia nel tormento, sia nel dolore
alla fine vince sempre l'amore
di nuovo insieme ancora non ci credo
eppure sei qui finalmente ti vedo
è come rinascere, risvegliarsi dopo una lunga dormita
scoprendo che se ami non è mai finita
adesso guardo attentamente cosa ho intorno
godendomi il nostro grande ritorno
non mi importa di ciò che è stato
i sentimenti hanno trionfato
abbiamo vinto prevale solo il bene
finalmente siamo di nuovo insieme
il senso della vita nelle nostre mani
la nostra strada verso il domani
oltre la follia oltre quel muro
progettiamo il nostro futuro
il nostro ritorno la vera partita
la nostra storia, la nostra vita.

(Poesia di Genny Caiazzo)

Ascolta il tuo cuore

scogli bianchi e mare blu
occhi stanchi e sguardo in su
tra le mani un po' di gloria per tenerti questa storia
prega, grida vai a fondo
ti senti sola contro il mondo
non c'è certezza in una parola detta
c'è solo un cuore, un cuore che aspetta
puoi goderti questo momento può essere importante
non chiamarlo amore è una storia come tante
non c'è il mondo che tu vuoi
siamo in lotta con le belve difenditi più che puoi
tra noi serpenti e canaglie profumano di pace
non credergli, va via! devi esserne capace
imparare a non fidarti dei tuoi amici più cari
i loro occhi mentono sono sguardi amari
ascolta il tuo cuore prima di dichiararti a qualcuno
meglio di lui non ti consiglia nessuno
impara ad ascoltarlo ogni volta che hai paura
ti sentirai più forte e più sicura
non c'è non ci sarà mai la lealtà che vuoi
qui ognuno tira per se stesso e per i fatti suoi.

(Poesia di Genny Caiazzo)

LA BOTTEGA DELLA SAGGEZZA

APRE ER NEGOZZIO ALL’OTTO E QUARANTUNO

CONTROLLA I LAMPADARI E ‘NA CORNICE
PIJA L’ORDINAZZIONE DA QUARCUNO
MANNA PEPPE A COMPRA’ ‘N PO’ DE VERNICE.

“SALVE COLOMBO, ALLORA CHE SI DICE?”
SPEDISCE CAPO ‘E ARENGA CHE È DIGIUNO
A CONSEGNA’ DDU’ BBOMBOLE E È FELICE:
LA CARITA’ NUN VOLE SCHIAFFO ARCUNO!

AR POMERIGGIO POI C’È LA RIUNIONE;
SE PARLA ‘N PO’ DE TUTTO, DER QUER MURO
CHE STANNO ARZANNO: ”C’È AUTORIZZAZIONE ?”,
DE POLITICA E FINO A CHE FA SCURO
PROSEGUE FITTA LA CONVERSAZZIONE.
SE ‘MPARA SEMPRE A STA’ A SENTI’ ZIO ARTURO !

(Poesia di Massimo Zona in dialetto romanesco)

CHI CE CAPISCE, È BBRAVO!


LA ROBBA STA AMMUCCHIATA A LA RINFUSA,
LA PASTA E ER RISO ‘NZIEME CO LA COLLA,
LA FARINA CE STA, MA LA TIE’ CCHIUSA:
“ ATE PACIENZA, CI STA TROPPA FOLLA!”

E MANCO SCATTA COME FOSSE MOLLA;
SI JE TOCCA DE MOVESE S’AMMUSA,
CE METTE DUE O TRE ORETTE POI T’AMMOLLA
QUELLO CHE VOLE E JAI DA CHIEDE SCUSA.

COME FACCIA A CAPICCE IN QUER CASINO
E’ UN MISTERO CHE ANCORA NUN SE SVELA;
AR COLLO CIA’ MOSCATI PE’ SANTINO,
LI PREZZI QUELLI GGIUSTI E NUN TE PELA.
E’ SIMPATICA E ALLEGRA DAR MATTINO:
ECCO ER SUCCESSO CHE CIA’ ZZIA CARMELA !

(Poesia di Massimo Zona in dialetto romanesco)

Voglio dirti

Voglio dirti
soltanto
che sei diversa
se sei
riuscita
sola
a fermarmi
nel tempo.

(Poesia di Massimo Zona)

Su un deserto

Su un deserto
di neve
dentro un fosso
un papavero
rosso.

(Poesia di Massimo Zona)

Quattro lacrime

Quattro lacrime
per un cinico
e tre gatti
insonnoliti
soltanto.

(Poesia di Massimo Zona)

Pian piano

Pian piano
nell’ombra
più fitta
si perde il frastuono
del giorno.

(Poesia di Massimo Zona)

Pasquetta morta

Pasquetta morta
senza sussulti ed altro.
Spiriti affaticati
un po’ delusi
sotto il sole cocente.
Vaga la mente
ansiosa
di trovare motivi.
Ma sotto il cielo
azzurro
non altro che il sussurro
del vento
si ode.
Cade la sera
su questa pasqua
amara.
Ad una bimba
ignara
vola il pensier mio.
E’ un attimo
fugace
e un ultimo sussurro
manda anche il vento
e tace.
Lassù nel cielo
azzurro
le rondini
svolazzano.
Il rumore sbattuto
di una porta.
Ma che pasquetta
morta.

(Poesia di Massimo Zona)

Ottobre

Gli ultimi barlumi
di una vita
che vacilla.
Un’ultima
favilla
di verde
e il tenue canto
di pochi uccelli.
Tini e cestelli
pieni di uva
ultimo grido
di gioia
di una natura
morente
di noia.
E tra le nuove
ombre
già si avvicina
Ottobre.

(Poesia di Massimo Zona)

Non ti telefono

Non ti telefono
soltanto
per la grande
paura
di tradire
me stesso.
E i sentimenti
che mi porto
appresso.

(Poesia di Massimo Zona)

Fiori

Fiori
scartati
dalla natura.
Cresciuti
all’ombra.
Con fatica.

(Poesia di Massimo Zona)

Er penziero

“Er penziero
che sempre te ricore
a la stessa perzona?”
me chiede er prete.
“Ma armeno
è maritata?”
“Macchè sposata”
je faccio,
“è ‘na regazza,
ciavrà quattordicianni
o giù de lì…”
“Ma che sei matto, a ni’?
Parlace e ce ripenza.
Trova quarcuna
che cià ggià ‘sperienza!”
All’ammore più puro,
come vedi,
nun ce credono più
manco li preti.

(Poesia di Massimo Zona in dialetto romanesco)

‘A strett ‘e mano

Quanno te veco, spesso m’arricuord
’e  chella vota che t’astregnett’a mano.
Chi nun capisce ‘a che te port’o bbene
M’apputarria dicere:
Ma… strigne, strigne,
ch’ rè ‘na stretta ‘ e mano
che tant t’arricurd?

E  je n’zavrìa rispondere!
Nun putarrìa dicere che mette
Dint’o core ‘nammurato:
Caccosa che te fa sentì padrone ‘e tutt’o munno
E ‘nziem t’o fa scurdà purtannote luntano
Cu  ‘o pensiero,
comm ‘a bbuo' fa capi' a chi nun l'hà maje provàt!

(Poesia di Alberico Martino in dialetto napoletano)

Civitavecchia

Un molo
e
tre ricordi.
Spazzati dalle onde.

(Poesia di Massimo Zona)

Ad ogni appuntamento

Ad ogni appuntamento
della vita
io arrivo
in ritardo.

(Poesia di Massimo Zona)

‘Na foja secca

‘Na foja secca
morennose de freddo
entra ‘n casa
e se mette
vicino ar caminetto.
Je dico:” Statte attenta
che si caschi
mori de corpo
tutta ‘na fiammata!”
Ciaveva tanto freddo
che manco m’ha sentito.
Ha fatto ‘na fiammata
e se n’è annata.
E’ mejo prova’ er freddo
più tajente
c’avvicinasse troppo
e nun senti’ più gnente.
(Poesia di Massimo Zona, in dialetto romanesco)