Notte

Non so fare un passo avanti,
ne ho fatti troppi indietro e non trovo più la strada.
Il mio orologio segna l'ora, non la guardo ma la sento.
E il suono fa male al mio silenzio,
toglilo dal muro e mettilo al polso,
stringimi la mano e cammina a fianco a me,
ora la via c'è,
ma è tardi,
corri insieme a me,
se corriamo insieme il fiato c'è.
Il tuo pensiero è così forte che diventa vero e in questa stanza siamo due.
Mi alzo ed esco, passeggio,
si fa sera e il letto è freddo e abbraccio te ma non sei con me e non prendo sonno
e l'orologio segna le tre.

(Versi di Marina Strada)

Di mute parole gli spazi son saturi

Di mute parole gli spazi son saturi,
di fuggevoli ombre e di silenziosi pensieri.
Questo baratro oscuro insinua paure e tormenti,
che cari compagni di pianto si mostrano.
E tace la strada buia e desolata,
come i meandri della mia ingannevole anima melanconica,
e consola i miei passi stanchi,
e accoglie il mio cuore impuro.
Sguardi taglienti di passanti "spenti"
incrociano il mio astruso occhio che mai si mostra nitido, e sempre vuol sembrare inerte.
Tu, giovane nichilista con l'animo in fiamme, scava nel mio intimo riso,
scruta i miei ingenui occhi,
e concedimi coinvolgenti passioni ,
intrise di libidinose movenze che elogiano le nostre bianche e deboli carni.
Mostrami l'ardua via che al tuo cuor conduce,
e io affannosamente la imboccherò.

(Versi di Antonella Vernacchio)

Segreto

Il vento che imbroglia assieme
il fumo della mia sigaretta con l’intrico dei tuoi capelli di rame
non conosce di te
più che il semplice odore della tua pelle.
Sarà per lui un odore fra i tanti odori,
molecole fra le altre molecole
con cui giocare.
La chianca su cui batti i piedi minuti
non sa altro di te
che il piccolo peso del tuo corpo sottile,
l’agile vibrazione del tuo passo.
Sarà per lei un corpo fra i tanti corpi
non diverso dal mio
da quello del vecchio zoppo che ci sorride benevolo
incrociando, per caso, lo splendore dei tuoi occhi innamorati.

Accanto a un piccolo ristorante di pesce
nel chiacchiericcio dei turisti distratti
mi sussurri il tuo nome
piano, perché il vento e la strada
non ci rubino questo segreto.

(Poesia del 2016 di Manuel Crispo)