'O core

'O core è 'na strana bestia
sta là silenzioso, quieto
comm si nun te vulesse disturbà
se nun ce pienz, te scuorde perfino r'o tené

Poi a 'nu tratto succere qualcosa
'nu sguardo, 'na voce, 'nu suspiro
a capa vulesse ragionà
ma iss s'é già destato

E accummencia 'a tarantella, è 'na musica a festa
'nu tamburo ca vulesse fa sapé a tutto o munno
ca iss è 'nnammurat, ca vulesse ascí r'o piett
pe vasà chella vocca bella

Ma so' guaie si nunn'o può accuntentà
Torna subito silenzioso, Te leva 'o respiro
Addevient nemico suoje, se vulesse vendicà
'o core è ‘na strana bestia

Te po' da 'a vita e t'a po' levà


(Poesia del 2017 di Fulvio Mammone)

Rinascita

Sedevo alla finestra, il dolore muto.
Ascoltavo le rondini riecheggiare volteggiando
in spirali tortuose e arabeggianti,
mentre io rimanevo vuota come un sacco tagliato
dietro il vetro, le mani a conca sul viso.
Non seppi come, ma il sole mi brillò da una fessura delle dita
e mi rischiarò il volto, timido.
Fece capolino su tutti i capelli e mi colorò d'oro,
che quasi non potetti non alzare gli occhi e guardare.
Sembrava spingermi con il suo raggio fulmineo
a guardare la maestosità del suo cielo,
a respirare grandi boccate d'aria,
per la mancanza che avevo e il dolore che mi perforava le membra.
Uscii dunque e risanai;
pian piano l'ossigeno mi entrava dentro e riparava
tutto quello che di rotto si era creato
e il cielo mi radiava gli occhi, commistione di luce e azoto
e le rondini mi sorridevano alle orecchie.
Ridiventai integra e compatta, un pezzo senza crepe, ceruleo. 

Il dolore era rimasto
dietro la finestra.


(Poesia di Giorgia Deidda)

M'annullo, d'un inquieto vivere

M'annullo d'immenso,
Dall'ipocrisia degenerante,
Da una falsità inquietante,
Da un dolore dilagante,
D'un vivere inquieto.

(Poesia del 2019 di Fabrizio Sechi)

Quando speravo potesse andare meglio

Scrivere una poesia non è facile  
Non è mai facile  
Esprimere sentimenti, intendo  
Le parole sono pistole prive di sicure  
Ed io non so giostrare con le armi  
Il foglio bianco dà troppe possibilità  
Come sai, tendo a farle sciogliere tra le mani  
Pigrizia, o no? 
Sono cento, sono d’amore, sono per te 
Cento parole, scritte meglio di quanto avessi potuto fare di notte  
Sei in ogni verso  
Lì, un pezzo del tuo corpo tra le righe  
Continua a chiederti le stelle 
Per un altro giorno, altro tempo  
Fino a quando Parigi plasmerà i nostri spiriti  
Forse saró in grado di scriverti una poesia 


(Poesia del 2019 di Anastasia Gallo)

Giorni Festivi

Sono seduta ad un tavolo che non è il mio  
ricoperta da bicchieri, briciole, contorni  
porzioni che non finirò  
Fatico a riempire lo stomaco 
La razzia che vorrei compiere non ha sapore  
Potresti spalancarmi la bocca, per favore 
cerca, dimmi se dentro c'è ancora qualcosa  
Con un filo spinato dovresti allinearmi i denti  
diversi l’un l’altro, puntano direzioni opposte 
Sii prepotente, perché il mio è uno spessore faticoso da dominare  
Conosco una sola stagione  
Non riesco a rompere la quarta parete  
oggi più che ieri, domani se lo chiederai  
Possiedo un paio di gambe che rifiutano di portarmi alla meta  
Siedo sul fondo di una scatola di cartone  
Tento nel darle fuoco, bruciano solo le mie ciglia  
Vedo un corpo legato agli angoli  
Non si modella alle forme  
Non si espone alle assenze, mente alle presenze  
Sottili dita lunghe  
Cosa toccate nel luogo in cui tutto si nasconde? 
Arriverà la morte, ad occhi spalancati  
Ed io avrò crepe sul viso  
Le cosce cedono, la schiena curva, ritroverò il corpo scoperto ai gradi di un cerchio 


(Poesia del 2019 di Anastasia Gallo)

Tu

Nei sogni eri e nei sogni sei rimasta.
Stesso posto e stessa ora,
Un posto speciale dove nessuno può arrivare,
Stesso sorriso e stesso abbraccio.

Dalle Alpi alle coste del Mediterraneo,
Dalle colline ai boschi,
Ti ho cercata ovunque,
Ma non ti ho ancora incontrata.

Magari non siamo destinati a incontrarci,
Oppure è solo questione di tempo.
Anche non dovessi trovarti,
Sappi che nessun'altra potrà prendere il posto dove tu sei.

Alcuni mi considerano noioso,
Altri non mi considerano alla loro altezza,
Per altri nemmeno esisto,
In realtà non sono mai riusciti a conoscermi in profondità.

Ma tu sei una delle poche persone che è riuscita a vedere qualcosa dietro a questi occhi,
Sei una delle poche persone che apprezza i miei pregi e accetta i miei difetti,
Sei una delle poche persone che mi vuole vedere sorridere,
E chissà dove sei in questo momento.


(Poesia del 2020 di Karanjot Kumar)