FIORIRE

Piega la sera la mia voce
a non più esalar note
quando maliziosa m’insinua
un petalo di luna fra le ciglia socchiuse,
tale che alla flebile luce appare,
come figlia della pallida e del mare,
una diafana rara perla
nell’intimo di una conchiglia.

E lì sospesa, in attesa dell’ora,
sfavilla, indugia e oscilla,
tremante stilla che invoca
un altro palpito di ciglia,
per scivolare sulla mia gota
che la condurrà infine sposa
della mia voce schiusa alla vita,
e al tuo nome devota, mia amata.


(Poesia del 2007 di Davide Angelo Salvatore)

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